La fine della Primavera, quest’anno anomala ed imprevedibile, ha condizionato l’ordinaria percezione della “stagione di mezzo”: anche il Regno dei Funghi ha subito l’anomalia. La passeggiata micologica del 10 giugno lo ha dimostrato appieno. Questa fase dell’anno, almeno nei boschi di castagno ha sempre dato ottime fioriture di funghi, buoni da mangiare ma anche tantissimi altri, sconosciuti ai più, ma eccezionali per il loro scopo biologico ed ecologico. Tra questi, celati alle conoscenze popolari, anche funghi eccellenti per i buongustai esperti!
Sipicciano di Galluccio, piccola frazione del Comune sulle pendici del Vulcano di Roccamonfina, immerso nei boschi quasi in purezza di castagno, ha una consistente tradizione micologica: presente il Museo del Fungo, gestito dal Parco Regionale di Roccamonfina, graffiti di funghi sulle pareti del parcheggio comunale, un ristorante che basa molto dei suoi menù sulla micologia. Ma il bello è che da ogni punto del paese ci si addentra in boschi forieri di tante specie fungine. Fatta eccezione per quest’anno! Solitamente giugno porta le prime belle e numerose fioriture, oggi scarse in quantità ma soprattutto in qualità di specie. Pochi esemplari di poche specie, quelle pioniere che sono riuscite a venir fuori dal terreno. Anche con questi piccoli segni il cambiamento climatico manifesta la sua presenza.
Nonostante tutto, in 20 del gruppo del “Corso di Micologia 2023”, abbiamo popolato tutt’insieme i castagneti di Sipicciano, riuscendo comunque a raccogliere una quindicina di specie, andando a fondo nella loro conoscenza, nella loro ecologia e biologia, cominciando ad integrare con senso pratico quanto già acquisito nelle serate invernali con la conoscenza teorica di questo Regno. Ma la passeggiata non è mai monotematica: la conoscenza diretta di orchidee, di erbe spontanee, di microfauna che popola quell’ambiente, rende ancor più soddisfacente la passeggiata.
E per finire… l’immancabile momento conviviale, con “i piedi sotto al tavolo”, non solo per gustare qualcosa di buono ma soprattutto per condividere giovialità, conoscenze in materia di micologia, ma soprattutto di esperienze umane che non bastano mai per arricchirci a vicenda.
Alla prossima occasione, probabilmente nella faggeta del Matese, sperando nel recupero dell’equilibrio climatico, approfondendo la cultura su funghi e natura.