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La presenza del Lupo appenninico (Canis lupus italicus Altobello,1921) sul Matese ormai è realtà consolidata. Riprendere un branco composto da 7 esemplari in ottimo stato è un importantissimo reperto documentale. La data è recente (28.12.2024) e proviene dai rilievi autorizzati del Mo.G.A.E del DMVPA (Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali) dell’Università di Napoli – Federico II, che si avvale da alcuni anni della collaborazione sul campo della Associazione ETS “Matese Nostrum”.  Il rilievo è stato ottenuto su un’area a mt.1500 slm, in zona boschiva e lontano da insediamenti antropici (abitazioni ed allevamenti). Ciò significa che i lupi nel video, apparentemente in ottimo stato di salute e di nutrizione, anche con giovani esemplari, riescono ad alimentarsi adeguatamente cacciando esclusivamente la fauna selvatica che, di fatto, prediligono (cinghiali, caprioli, etc.). Del resto non risultano segnalazioni di recenti attacchi a fauna domestica e, quelli passati, non sempre erano riconducibili a lupi (cani ibridi, rinselvatichiti o, peggio, di proprietà ed incustoditi).

Il tutto fa riflettere sulla famelicità del lupo, soprattutto quello appenninico, quest’ultimo da sempre abituato a vivere in prossimità di aree antropizzate, riuscendo con esse a trovare un equilibrio.

La presenza di abbondante fauna predata (erbivori e onnivori) è l’elemento che tiene in equilibrio il sistema della piramide alimentare. L’uomo e la sua fauna domestica (ovini, bovini e cavalli-puledri) restano al margine dell’interesse del lupo: da una recente stima sono marginalmente il 2% della sua dieta.

Solo se non ben custoditi (l’uomo non è il solo abitante di un territorio!) e se viene garantita la presenza di adeguata presenza di prede, il lupo vivrà tranquillamente senza voler incontrare l’essere umano ed il suo patrimonio domestico, consapevole che l’uomo per lui potrà essere solo una minaccia.

Questa è avere una vera “Area Protetta” (o Parco naturale, come dir si voglia): riuscire a mantenere il giusto equilibrio dove tutti gli abitanti di un territorio, uomo, fauna domestica e selvatica, potranno convivere adeguatamente, col minimo disagio per tutti.

Anche questo è il compito della nostra Associazione, espressione della “citizen science”, fondamentale supporto per la scienza ufficiale (quella accademica) e per le amministrazioni dei territori.

 

Dott. Vincenzo D’Andrea