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Provincia: Caserta Abitanti: 642

Superficie: km2 31,59

Altitudine: m 961 s.l.m.

Il borgo di Letino, il comune più alto del casertano, è posto in cima al Monte Preci che si eleva sull’altopiano attraversato dal fiume Lete, in una delle aree più suggestive del Matese. L’abitato medioevale fu costruito su mura megalitiche di epoca sannitica, di cui resta solo qualche masso. Sull’origine del nome sono state formulate varie ipotesi, tra cui quella che propone una derivazione dal nome del Lete. Poco lontano dal centro abitato è situato l’omonimo lago artificiale costruito agli inizi del XX secolo per alimentare la centrale idroelettrica di Prata Sannita. Ha una superficie di 1,1 km2 e un volume d’acqua di 925.000 m3.

Cenni storici

Agli inizi del Novecento furono rinvenuti strumenti litici (pugnali e frecce), andati ormai dispersi, che lasciavano ipotizzare la presenza di un insediamento già della fine del Neolitico. Resti di tombe e di antiche abitazioni sono presenti nelle località Campo delle Secine e San Pietro. Le notizie storiche che si hanno sul Castrum Tini, come veniva chiamato nel Medioevo interpretando la prima sillaba del nome Lete come un articolo, sono molte a partire dall’epoca normanna. Dal 1118 il territorio fu feudo di Rainone di Prata; si avvicendarono poi i Baronia di Prata, i Capuano, i Sanframondo, i Pandone, i De Penna, i Mattei e i Carbonelli fino al 1806 quando fu abolito il feudalesimo. L’8 Aprile 1877 una banda di rivoluzionari anarchico-socialisti, al comando di Carlo Cafiero, occuparono la sede del Comune e si impossessarono delle armi della Guardia Nazionale all’epoca del brigantaggio. Dopo aver proclamato Letino “Repubblica Anarchica”, aver abolito le tasse e aver tentato di sollevare la popolazione, i protagonisti si rifugiarono sui monti del Matese dove 3 giorni dopo si arresero all’esercito regolare che li aveva circondati. Durante lo scontro fu ucciso un carabiniere. Il paese fu interessato, seppure marginalmente, dagli eventi bellici dell’ottobre del 1943 quando i soldati tedeschi uccisero 4 giovani.


 

Luoghi di interesse

Il centro storico è dominato dalla mole del Castello, che permetteva il controllo del passaggio verso Boiano. Di forma quasi rettangolare, lungo circa 90 metri e largo 40, l’edificio fortificato presenta 5 torri circolari. All’interno è presente il Santuario di Santa Maria del Castello eretto nel Seicento, ma restaurato nei secoli successivi. La facciata, in pietra locale, presenta un portale sormontato da un interessante stemma. La Chiesa Parrocchiale di San Giovanni Battista, datata 1564, si caratterizza per l’ingresso ricavato nel campanile e per la facciata in pietra locale. All’interno sono visibili tracce di affreschi della fine del Cinquecento e interessanti paliotti degli altari. Un sito di forte interesse naturalistico è costituito dalle Grotte di Caùto, un complesso di cavità naturali site nei pressi del lago. La galleria superiore, che corrisponde al vecchio percorso del fiume Lete, presenta una folta vegetazione ed è un susseguirsi di pozzi d’acqua, dislivelli, cascate e piccoli canyon. Nella sala maggiore, alta oltre 30 metri, si può ammirare uno spettacolo di stalattiti e stalagmiti. La galleria inferiore ha uno sviluppo di circa 500 metri ed un dislivello di circa 90. Lungo le sue diramazioni è possibile ammirare diverse specie di animali particolari come dei crostacei dal guscio bianco e senza occhi e 18 diverse specie di pipistrelli. Le grotte richiamano da tempo speleologi e studiosi che hanno decantato sia la bellezza che l’asperità dei paesaggi che le rendono interessanti ed a tratti uniche, specie alla fine del percorso con lo sbocco su una veduta mozzafiato sulla Valle di Prata Sannita.

 

 

Dopo un complesso percorso di selezione, il Touring Club Italiano ha assegnato a Letino la Bandiera Arancione 2014. È stato il comune n. 200 in Italia (solo 5 in Campania) a ricevere questo prestigioso riconoscimento riservato alle piccole località dell’entroterra che si distinguono per un’offerta di eccellenza e un’accoglienza di qualità. L’ottenimento del marchio avviene in base a diversi criteri tra i quali: la valorizzazione del patrimonio culturale, la tutela dell’ambiente, la cultura dell’ospitalità, l’accesso e la fruibilità delle risorse, la qualità della ricettività, della ristorazione e dei prodotti tipici

Articolo di Luigi Atzeni